
Biomec Srl rivenditore ufficiale dispositivi ginecologici Cremascoli presente al 38° convegno di isteroscopia in cui si è parlato di Essure il micro inserto ginecologico distribuito da Cremascoli Partner Biomec Srl
La sterilizzazione tubarica è uno dei più comuni metodi di pianificazione familiare utilizzati nel mondo: ogni anno oltre 50.000 donne in Gran Bretagna e circa 1 milione negli Stati Uniti richiedono la chiusura definitiva delle tube (1). Nei primi anni del ventesimo secolo, l’approccio utilizzato per la sterilizzazione era solo quello laparatomico e la tecnica di occlusione tubarica maggiormente utilizzata era quella di Pomeroy, consistente nel-la legatura e resezione di una porzione della tube. A partire dagli anni ’70, con Io sviluppo delle tecnologia endoscopica, la via laparoscopica ha assunto un ruolo predominante nell’ambito della sterilizza-zione legato alla sua minore invasività.
La via transaddominale è, comunque, gravata da complicanze immediate, anche se rare, legate all’anestesia generale, cd ai ri-schi intrinseci della chirurgia addominale quali lesioni dei vasi, dell’intestino, delIa vescica e di tipo infettivo o complicanze tardive caratterizzata da un elevato numero di gravidanze intra o ectopiche. Lo studio CREST, negli Stati Uniti, ha evidenziato su un campione di mille sterilizzazioni, a 10 anni dall’esecuzione del-l’intervento, un indice di fallimento di 18 gravidanze ogni mille interventi che va-riava enormemente nel tempo e risultava essere in relazione al metodo di sterilizzazione utilizzato ed all’età della paziente al momento in cui veniva effettuato l’intervento. In relazione alla necessità di ridurre i rischi collegati alla sterilizzazione per via transaddominate, la via transcervicale era stata presa in considerazione fin dalla metà del diciannovesimo secolo, quando nel 1849 viene effettuata la prima cauterizzazione chimica con instillazione di argento nitrato nella cavità uterina e, nel l 878, Pelettrocauterizzazione come potenziale metodica per occludere la porzione prossimale delle tube . Negli anni ’70 con Io sviluppo delle fibre ottiche, delle tecniche isteroscopiche e dell’utilizzo
dei mezzi di distensione gassosi liquidi, numerosi sono stati i dispositivi ideati ed utilizzati per occlude-re le tube ma molti sono stati progressivamente poi abbandonati in relazione al-la elevata percentuale di insuccessi (7- 10%) e alla mancata occlusione tubarica in un numero elevato di pazienti, con conseguenti gravidanze indesiderate. Pertanto, solo con la commercializzazione di un nuovo dispositivo intratubarico
Essure,
a partire dal 2000 in Australia e Canada e successivamente nel 2002 in Europa e in USA, dopo il parere positivo al suo utilizzo dato dalla FDA (Food and Dru,g Administration), la sterilizzazione tubarica transcervicale sotto guida isteroscopica ha avuto un’improvvisa ed ina-spettata diffusione. Oltre 200,000 donne nel inondo, a maggio 2008, sono state sterilizzate con questo sistema.
Il microinserto Essure
è. costituito da una spirale esterna espandibile in lega di nichel e titanio ed una spirale interna in acciaio inox intorno alla quale sono avvolte fibre di Polietilene Tereftalato . Il micro-inserto è lungo 4 ern e presenta un diametro di 0,8 mm nella sua configurazione non dispiegata. Il posizionamento avviene sotto guida isteroscopica utilizzando un isteroscopio a flusso continuo, con un canale operativo da 5 French ed un’ottica angolata a 30 gra-di, con approccio vaginoscopico mediante distensione della vagina e della ca-vità uterina con soluzione fisiologica temperata a bassa pressione.
Il microinserto Essure
viene posizionato nella sezione prossimale del Lume di ciascuna tuba ed al momento dei rilascio si assiste al-l’espansione della spirale esterna fino a 1,5-2 mm per ancorare il micro-inserto nella tuba adattandosi a diametri e forme variabili . Un corretto posiziona-mento del dispositivo è caratterizzato dalla presenza di un numero variabile da 3 ad 8 spirali protrudenti in cavità. Il sistema di posizionamento monouso è costituito da un’impugnatura ergonomica che controlla il posizionamento ed il rilascio e da un catetere all’interno del quale è inserito il dispositivo. Nelle settimane successive al posiziona-mento, le fibre di PET inducono una ri-sposta tissutale, caratterizzata dalla presenza di macrofagi, fibroblasti e plasma-cellule, che raggiunge il massimo picco
nella seconda-terza settimana, che determina l’ancoraggio ed il conseguente fissaggio all’interno della tuba stessa del dispositivo. La fibrosi, così indotta, determina, a partire dalla fine del 3 mese, l’occlusione tubarica_ Gli studi clinici a 5 anni hanno dimostrato un’elevata efficacia del dispositivo Essure, in quanto nessuna gravidanza è stata segnalata nelle donne che hanno seguito il consigliato follow-up di verifica del cor-retto posizionamento. Ciò è stato possibile per l’alta percentuale di posiziona-menti riusciti e una bassa percentuale di espulsioni avvenute. Inoltre, la stragrande maggioranza delle donne ha ripreso le normali attività nelle 12-24 ore successi-ve all’intervento.
Sterilizzazione laparoscopica o tubarica: quali vantaggi?
Nonostante i benefici ed i vantaggi che offre, la sterilizzazione tubarica con Essure è stata contestata e criticata soprattut-to a causa dei suoi costi elevati confrontandola con quella laparoscopica. Inserimento del dispositivo Essure nel lume tubarico.
questo articolo abbiamo dunque deciso di valutare, tramite il sistema ABC/M, (una metodica di contabilità analitica che per-mette di determinare non solo i costi effettivi associati al consumo di risorse che questi implicano, ma anche di individua-re quando, dove e perché tali risorse finanziare vengono investite) (9) i costi sanitari e sociali necessari per effettuare la sterilizzazione tubarica per via laparoscopica (LTS) e per via isteroscopica (EHTO) dopo aver adeguatamente analizzato tutto il percorso assistenziale necessario dalla prima visita ambulatoriale di reclutamento fino al follow-up post chirurgico.
Dal 1° Gennaio 2005 al 31 Maggio 2007 sono stati eseguiti 49 interventi consecutivi di sterilizzazione tubarica volontaria. Dopo essersi rivolte al servizio, tutte le donne sono state sottoposte ad indagini preoperatorie per la preparazione all’intervento. Sono state escluse dallo studio pazienti con test di gravidanza positivo, incertezza riguardo al desiderio di rinunciare alla propria fertilità, pazienti con patologie annessiali, uterine o cervicali, oppure pazienti con dolore pelvico cronico e malattia infianunatoria pelvica.